I. Allende in“Eva luna racconta”,
A.Camilleri in “Donne”,
raccontate dalle attrici del Teatro dell’Elica in una biblioteca, per fortuna ancora aperta.
IL VIDEO SARA’ DISPONIBILE A PARTIRE DA
lunedì 8 marzo alle ore 17.00
AL SEGUENTE LINK.
I. Allende in“Eva luna racconta”,
A.Camilleri in “Donne”,
raccontate dalle attrici del Teatro dell’Elica in una biblioteca, per fortuna ancora aperta.
IL VIDEO SARA’ DISPONIBILE A PARTIRE DA
lunedì 8 marzo alle ore 17.00
AL SEGUENTE LINK.
Presentava così sua moglie, il padre di un bambino di Kerala, India.
Ma Anujath aveva visto sua madre e le donne del villaggio impegnate nel lavoro domestico e di cura .
E le ha dipinte così
” Mia madre e le donne del mio quartiere”
Il dipinto è stato presentato ad un concorso di pittura.
La pittura è stata selezionata come copertina del documento
del bilancio di genere del governo di Kerala per il 2020 /2021
Adios Corona è un’associazione di scienziate nata a Parigi con lo scopo di dare informazioni attendibili e veritiere sul coronavirus.
Lo fanno attraverso un sito aggiornato continuamente , tradotto in cinque lingue ,autonomo e senza scopo di lucro
DAL SITO
I consigli pratici di Adios Corona possono cambiare man mano che dei nuovi studi scientifici sono pubblicati ed integrati.
Il nostro scopo è di fornire un insieme dei dati scientifici attuali, per permettere ad ognuno di prendere le proprie decisioni e convivere con il coronavirus SARS-CoV-2 in relativa sicurezza, vincendo paure e resistenze.
Il nostro approccio è scientifico, razionale e trasparente: citazione delle fonti, analisi critica dei fatti sperimentali, valutazione della solidità delle conclusioni, confronto tra le diverse fonti, ricerca di un consenso. Evitiamo gli annunci ad effetto e gli studi preliminari. Evidenziamo ciò che ancora rimane un’incognita. Tutte le persone che hanno contribuito a scrivere, discutere e valutare i testi sono menzionate in questa pagina. La redazione è inclusiva. Ci siamo imbarcati in questa iniziativa quando abbiamo notato il bisogno diffuso di un sito che fornisse un insieme coerente di consigli pratici, semplici da mettere in pratica, giustificati dai dati scientifici pubblicati. Il nostro progetto è internazionale, proprio come la pandemia. Ogni paese, ogni cultura affronta in un modo diverso la pandemia. Siamo convinti che sarà grazie alla combinazione di conoscenze e approcci diversi che troveremo una via d’uscita dall’attuale crisi.
è un sito fondato da quattro italiane esperte di politica, relazioni internazionali e pubblica amministrazione.Lavorano a Bruxelles, al parlamento europeo
Dal sito
PERCHÉ ABBIAMO CURA DI DONNE?
Non dovremmo mai dare per scontate le libertà fondamentali e i diritti civili; piuttosto, sono necessarie un’ampia consapevolezza e una partecipazione attiva alla vita pubblica per preservarli e dare impulso all’empowerment delle donne.
La nostra missione
L’EWA ritiene che non vi sia un indicatore più chiaro di innovazione e progresso rispetto all’empowerment delle donne. Dobbiamo ripensare il nostro attuale modello economico, ristrutturarlo per includere e responsabilizzare le donne a tutti i livelli e reinventare il modo in cui consideriamo il ruolo di ogni persona nella società.
”Non sei sola” è il messaggio forte che l’associazione QDonna, il Forum donna e l’Amministrazione comunale di Lissone hanno voluto dare alla campagna di sensibilizzazione promossa in occasione del 25 novembre 2019.
Perché la violenza di genere è ancora un fenomeno molto sommerso; molte donne non parlano delle violenza subita, non denunciano il partner ,non chiedono aiuto.
Sono ancora troppo poche le donne si rivolgono ai centri antiviolenza, anche se ciò è essenziale per uscire dalla violenza e dalla solitudine di cui sono vittime.
La donna che subisce violenza non è sola; ci sono associazioni, enti, ospedali, servizi sociali del comune,CADOM . amiche . Non sei sola , la legge ti tutela. Puoi rivolgerti al 1522 numero antiviolenza attivo 24h su 24h.
Vogliamo mandare un messaggio forte anche agli uomini coinvolgendoli direttamente negli eventi e invitandoli a partecipare attivamente :
“Parole e immagini. Costruire relazioni libere da stereotipi”.
“L’amore è un colpo di pistola” Musica,parole e immagini per raccontare un dramma quotidiano .
Non tolleriamo più l’uso dilagante di un linguaggio brutale, rozzo e irriverente nei confronti di tutto e tutti, soprattutto delle donne, i cui diritti e la cui dignità non vengono rispettati e tutelati.
Ci riferiamo alle diverse situazioni in cui alcuni esponenti nel Governo più che argomentare, usano rivolgersi provocatoriamente all’interlocutore (di qualsiasi genere e levatura) aggredendo, offendendo, denigrando la persona .
Tali situazioni secondo noi denotano scarso senso di responsabilità e di rispetto per la carica pubblica che si riveste e di conseguenza per le istituzioni.
Ma ci riferiamo soprattutto all’escalation del linguaggio sessista
Riteniamo grave, infatti, che, per un mero ritorno di consensi elettorali, un esponente di governo applichi strategie di comunicazione che ,utilizzano in modo spregiudicato I social, sdoganando espressioni triviali e lasciando libero sfogo agli istinti più beceri.
E di fronte all’uso compiaciuto di un linguaggio violento e volgare, non possiamo stare zitte.
Non possiamo stare zitte, perché come socie dell’associazione Qdonna siamo impegnate in attività per promuovere la parità di genere, e crediamo fermamente che un vero progetto di parità debba partire dal riconoscimento di dignità reciproca.
Per questo da anni siamo impegnate, tra gli altri, in un progetto che ha come scopo la diffusione tra i giovani delle scuole superiori dei valori di rispetto reciproco nel rapporto tra uomo e donna.
Lavoro certosino, faticoso, ma crediamo che questo sia il punto di partenza per creare un mondo nuovo.
Tutti gli studi che conduciamo e i convegni che organizziamo e a cui partecipiamo sottolineano l’importanza del linguaggio come prima forma di rispetto nella relazione uomo-donna.
Come possiamo pensare di contrastare la violenza di genere,di favorire le pari opportunità se le donne che osano esprimere una propria posizione o opporsi al potere vengono apostrofate con epiteti irriverenti e denigratori?
Per tutto questo, con forza e determinazione esterniamo la nostra indignazione, mentre ci sorprendono e ci imbarazzano i silenzi complici delle donne di Governo, a partire dalla ministra Bongiorno, fondatrice di Doppia Difesa, fondazione che “dal 2007 … sensibilizza l’opinione pubblica e aiuta le vittime di discriminazioni, abusi e violenze a dire basta. Non accettare mai disparità e discriminazioni. Pretendere sempre rispetto reciproco.” (www.doppiadifesa.it).
Non dovrebbero queste donne, in forza della loro posizione istituzionale indignarsi?
Non dovrebbero far sentire la loro voce autorevole affinché I diritti delle donne siano rispettati da tutti i loro colleghi maschi e dai loro follower?