Le donne e la gestione del denaro

 

Il rapporto che le donne hanno con il denaro è  spesso problematico e contraddittorio, frutto di vecchi schemi e stereotipi che vedono la donna abile amministratrice del bilancio domestico

ma poco adatta ad occuparsi del patrimonio familiare o di interessarsi a questioni bancarie ,fiscali  o operazioni commerciali importanti.

 

E’ così?       

A chi ha interesse a riflettere su questo tema proponiamo  un laboratorio di  educazione finanziaria, per accrescere l’autostima delle donne e dare loro la  consapevolezza dell’uso del denaro.

Si tratta di 3 incontri che l’associazione Donna offre a tutte le donne  interessate, a titolo gratuito.

Il laboratorio sarà gestito dalle professioniste del Cadom, associazione che si occupa di  prevenzione della violenza sulle donne.

Per partecipare è necessario iscriversi inviando una mail a :

 info@qdonna.it

entro il 26 settembre 2023.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DONNA, VITA, LIBERTA’: 25 NOVEMBRE 2022 – GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

 

 

 

 

 

 

 ” ZEN ,RENDEGI,AZADI 

DONNA,VITA,LIBERTA’   

è lo slogan urlato nelle piazze dell’Iran in risposta alla repressione  seguita alle  manifestazioni  organizzate dopo l’uccisione di Mahasa Amini . 

           

  SHAMSIA HASSANI, docente universitaria a Kabul, prima donna street artist afgana, urla attraverso le sue opere la situazione delle donne  afgane e chiede di diffondere le sue opere.                                                                                                        

Ne parleremo venerdì 25 novembre 

con  Cristina  Melioli di  Amnesty International Lombardia. 

Continueremo con uno sguardo  sulla nostra realtà, in cui le donne continuano ad  essere violate e non rispettate, parlando di due progetti che prendono lo spunto dal libro di Virginia Wolf  “Una stanza tutta per sé”                                                                                                                                                                                                                                                                e poi sabato, …. tutte insieme al                                                                                                              Laboratorio “Virginia per tutte”

opera d’arte partecipata  di  Patrizia Fratu: con ricami e pennarelli rossi riscriveremo dei  versetti del saggio di Virginia Woolf. 

  Nb. stoffe, pennarelli, ago,filo saranno fornite dall’ associazione. Una socia ci guiderà nell’arte del ricamo.In alternativa al ricamo, useremo i pennarelli.

per questo 8 marzo un po’ diverso abbiamo pensato a…

 … alle 312 mila  donne

che nel 2020 hanno perso il lavoro

con un manifesto che è insieme denuncia,

riscatto,

voglia di prendersi il futuro da protagoniste

 

Perché la pandemia ha allargato il problema della disparità di genere .                                                                                                                                                                                                                                                                             Si è   trattato  infatti di un crollo occupazionale  quasi esclusivamente femminile ; dei 444 mila occupati in meno registrati in Italia in tutto il 2020,  il 70% è costituito da donne. .                                                   Il motivo per cui  la perdita del lavoro ha riguardato soprattutto le donne  ha a che fare con la   natura stessa  dell’occupazione femminile :                                                                                                  lavoro domestico e lavoro nel settore dei servizi , lavoro  con contratti che danno poca stabilità e sicurezza e che per questo sono  stati i  primi ad essere tagliati   nonostante il blocco dei                                  licenziamenti

8 marzo 2021 Come esserci ?

         Abbiamo pensato
 
       alle donne fiere, misteriose, scandalose, 
       resistenti, libere, semplicemente
 
      donne,come le protagoniste delle storie di
             
             A. Mastretta in “Donne dagli occhi grandi”,    

        I. Allende in“Eva luna racconta”,                                                                                                           

        A.Camilleri in “Donne”,                                                                                                                            

     

raccontate dalle attrici del Teatro dell’Elica   in una biblioteca, per fortuna ancora aperta.

                                                                          

IL VIDEO SARA’ DISPONIBILE  A PARTIRE DA                               

lunedì 8 marzo alle ore 17.00  

AL  SEGUENTE LINK.

https://www.comune.lissone.mb.it/Impronta-Donna-2021

https://youtube.com/channel/UC9pRf7jOzeGFwz1Ytsv6dJA

Serata per il 25 novembre: qualche informazione giuridica ed economica

SOTTO IL PROFILO GIURIDICO

Con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999,l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, invitando a organizzare, in quel giorno, attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica .

La data fu scelta in ricordo dell’assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime dittatoriale nella Repubblica Dominicana

In Italia solo dal 2005 si è iniziato a celebrare questa giornata.

L’associazione QDonna di Lissone ritiene indispensabile agire nella lotta contro la violenza di genere, perché è una grande battaglia di civiltà e di rispetto dei diritti umani.La violenza sulle donne riguarda tutte le donne, senza distinzione di classe, di età, di etnia, di stato giuridico.

E’ una violenza che toglie alla donna la dignità di persona.

Dopo la ratifica della Convenzione di Istambul nel 2012,il Parlamento italiano ha approvatoil 13 giugno 2013 la legge n.119,che tratta le

Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere”.

Ecco alcune delle principali novità:

RELAZIONE AFFETTIVA. Rilevante sotto il profilo penale è da ora in poi la relazione tra due persone a prescindere da convivenza o vincolo matrimoniale. E’ prevista una nuova aggravante applicabile al maltrattamento in famiglia e a tutti i reati di violenza fisica, commessi in danno o in presenza di minorenni o in danno di donne incinte.

AMMONIMENTO. Il questore in presenza di percosse o lesioni (considerati ‘reati sentinella’) può ammonire il responsabile aggiungendo anche la sospensione della patente da parte del prefetto.

ARRESTO OBBLIGATORIO. In caso di flagranza, l’arresto sarà obbligatorio anche nei reati di maltrattamenti in famiglia e stalking.

 ALLONTANAMENTO URGENTE DA CASA. Al di fuori dell’arresto obbligatorio,la polizia giudiziaria può applicare la misura ‘pre-cautelare’ dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

 BRACCIALETTO ELETTRONICO. Chi è allontanato dalla casa familiare potrà essere controllato attraverso il braccialetto elettronico o altri strumenti elettronici.

INTERCETTAZIONI.  Nel caso di atti persecutori sarà possibile ricorrere alle intercettazioni telefoniche.

 A livello regionale, la regione Lombardia, con la L. 11/2012, ha finanziato progetti in materia di contrasto alla violenza di genere,attivati dai Comuni, in rete con altri soggetti.

Uno di questi è il “progetto Artemide”,che ha lo scopo di sostenere le donne vittime di violenza di genere nel nostro territorio. Asl, Comuni, forze dell’ordine, associazioni femminili e di volontariato hanno realizzato azioni di formazione, sostegno e orientamento, costruendo un protocollo di pronto intervento e hanno in programma la realizzazione di azioni di prevenzione e sensibilizzazione sui giovani e sugli uomini ‘maltrattanti’.

 SOTTO IL PROFILO ECONOMICO

E’ stata presentata a Romail 21 novembre 2013l’Indagine nazionale sui costi economici e sociali della violenza contro le donne, realizzato da Intervita Onlus  www.intervita.it

I costi analizzati nel presentestudio, su base annua,secondo i dati Istat del 2006,sono costi economici per 2 milardi e 4, così suddivisi: sanitari, psicologici,per l’ordine pubblico, costi giudiziari, dei servizi sociali dei comuni, per mancata produttività, per farmaci

e sociali per 14,3 miliardi di Euro.

 La stima è stata condotta utilizzando il sistema di valutazione del risarcimento danni per incidentalità stradale.

Totalecosti economici e sociali della violenza  contro le donne: 16.719.540.330 Euro

 Perché un Paese come l’Italia deve sopportare ogni announ danno economico e sociale a causa degli uomini che umiliano, picchiano, uccidono le donne?

 vedi il corto http://nonlofacciopiu.net/2013/06/13/piccole-cose-di-valore-non-quantificabile/

Serata per il 25 novembre 2013: foto

INCONTRO PUBBLICO Donne e violenza: diamo voce al silenzio – 28 maggio 2013

E’ doveroso, a questo punto della vita sociale italiana, occuparci capillarmente della violenza sulle donne.

Lo dobbiamo a loro che non ci sono più.

Qdonna ha voluto parlarne con il Centro Donne Maltrattate di Monza che da parecchi anni opera in rete con altre associazioni del territorio.

Dalla relazione della presidente, Maria Luisa Carta e dagli interventi delle volontarie è emerso un quadro piuttosto inquietante della violenza sulle donne in Brianza

A partire dal tipo di violenza, che non è solo fisica e sessuale, ma anche psicologica (circa 40-45%) ed economica (circa 10%), per cui le donne, anche se lavorano, non hanno la disponibilità dei soldi che guadagnano, perché se ne occupa il marito”

Nella maggior parte dei casi la violenza si consuma in famiglia (più del 90%) ad opera di mariti, fidanzati o ex, conviventi, padri, fratelli e spesso in presenza dei figli, che subiscono a loro volta una violenza indiretta.

Quando denunciano le donne non sono credute. Ecco un’altra realtà dolorosissima: non essere credute, perchè agli occhi del mondo il marito è “così buono….”

Questo incontro è stato solo l’inizio di una collaborazione, con l’obbiettivo di denunciare e nello stesso tempo costruire la cultura dell’accettazione dell’altro.

Lo dobbiamo a Lea, Fabiana, Roberta, Adriana, Adele e a tutte le altre.